The Young Pope / la mostra, ricca esposizione fotografica, dedicata alla prima regia televisiva del premio Oscar Paolo Sorrentino.
La mostra, a cura di Maria Savarese, coordinata ed organizzata dalla SCABEC s.p.a., si compone di trentotto scatti del maestro Gianni Fiorito, fotografo di scena di quella che si è rivelata una delle più importanti, sofisticate ed innovative opere televisive, che ha riscontrato un importante successo di pubblico e critica – nazionale ed internazionale – distribuita in ben 110 paesi (una produzione internazionale che ha coinvolto Wildside, Sky, HBO, Canal+).
La collaborazione tra Sorrentino e Fiorito è consolidata, avendo quest’ultimo fotografato i set de L’uomo in più, Il divo, This must be the place, La grande bellezza; ed è stato proprio L’uomo in più il primo set sul quale ha lavorato Gianni Fiorito (ed al vernissage della mostra sono stati avvistati Andrea Renzi, co-protagonista del film, ed Enzo Di Terlizzi, primo assistente alla regia).
Complesso è il lavoro del fotografo di scena, ed è lo stesso Fiorito che spiega che il set è «in generale è una sorta di cinghia di trasmissione, va seguita ed attentamente fotografata», e che parte del suo lavoro consiste nel «racconto della sceneggiatura: cioè il racconto del racconto del regista, e questo secondo aspetto nasce inizialmente dalla lettura della sceneggiatura, capire che cosa si va a fotografare, fare propri i personaggi, fare una sorta di introspezione dei personaggi… capire come poi li devi rappresentare. Dopo di che si approfitta di quello che il set ti dona e qualsiasi momento è buono per avere questo scatto».
Fiorito non lesina dettagli sulla sua esperienza sul set della rivoluzionaria esperienza narrativa di The Young Pope: «Tenete presente che in generale quando loro recitano, durante i ciak, non si fotografa e quindi può essere utile la prova, un momento di fuoriscena. L’ho raccontato prima, quel ritratto di Jude Law con la sigaretta in mano è un foto in cui si sta fumando una sigaretta, però è perfetto e permette di raccontare tantissimo del personaggio di Jude Law».
«Lui che cammina sul ponte con il mantello rosso? è un altro fuoriscena, un momento in cui lui torna sul ciak. – svela ancora Fiorito, che incalza – Qua nasce un altro aspetto fondamentale, riuscire ad entrare in contatto, in empatia con l’attore. L’attore deve capire perfettamente che tu che stai fotografando non stai facendo le belle fotografie, ma stai cercando di raccontare il suo personaggio. Quindi quando tu lo fotografi lui deve recitare anche se sa che stai fotografando, non sta facendo la scena filmata, deve recitare, altrimenti non rappresentiamo il personaggio. Quando l’attore capisce questo sei al 50% del tuo lavoro. Jude Law, che è un grandissimo attore, un grandissimo professionista, questa cosa l’ha capita immediatamente, per cui quando ho visto questa scena che lui camminava, ritornava sul ponte e allargava questo mantello rosso, ed era bellissimo, mi ricordava un pipistrello, quindi una figura buia, scura, come il papa delle prime puntate, ho corso lungo il ponte con un teleobiettivo per mettermi di fronte a lui. Lui mi ha visto, ha capito immediatamente senza che glielo dicessi, ed è rientrato nel personaggio e quella foto è anche così, racconta tanto perché lui ha capito questa cosa».
Ecco quindi che attraverso i 38 scatti viene mostrata l’evoluzione di Papa Lenny Belardo, e la forza e le debolezze del Cardinal Voiello (Silvio Orlando), di Suor Mary (Diane Keaton), e dei Cardinali tutti in conclave.
Confrontando i vari set da lui fotografati, Fiorito non nasconde che il set più difficoltoso è stato quello de Il divo, mentre il più divertente è stato quello de La grande bellezza.
Punzecchiato sul prossimo imminente lavoro di Sorrentino, “Loro”, film su Berlusconi (che sarà interpretato da Toni Servillo) che verrà girato prima della seconda stagione di The Young Pope, ridendo risponde: «Procede… stanno procedendo».
[Photo: Joseph Briska]