di Joseph Briska
Quest’anno non c’è stato nessun Pride nazionale bensì una serie di manifestazioni che, come un’onda, hanno attraversato nel mese di giugno la penisola. Il 29 giugno è stata la giornata del Pride campano, con la partecipazione dell’Arcigay, I-Ken, Campania Rainbow. Il percorso è ormai quello classico: da Dante al mare, passando per Toledo ed il Plebiscito. Il Sindaco De Magistris ha portato, come è tradizione ormai, il saluto suo e delle Istituzioni cittadine al corteo guidato dalla madrina Giuliana De Sio (foto sopra) insieme ai rappresentanti dell’associazionismo e della cultura omosessuale cittadina, tra cui Carlo Cremona, Claudio Finelli, Luciano Correale, Paolo Valerio, Antonello Anteo Sannino e Francesco Sorbara.
Migliaia di persone hanno sfilato, ballato e cantato, mostrando la loro diversità o presunta tale, cercando di vincere i pregiudizi di cui sono vittime. Perché, in verità, a nessuno dovrebbe importare con chi si va a letto la sera e con chi si cerca di costruire una famiglia. Perché è un diritto di tutti amare ed avere famiglia. Quella che lo Stato, ingiustificatamente, vieta loro di costruire, a differenza degli etero. Perché nessuno dovrebbe sentirsi delegittimato a mostrarsi per come si è, o come si sente di essere.
L’Italia è il fanalino di coda d’Europa e di molti stati nel resto del pianeta nel riconoscimento dei diritti civili alle persone omosessuali e transessuali. È il rispetto per le persone e della loro dignità che obbliga tutti noi ad aderire ai Pride, affinché, nella maniera più allegra possibile, si ponga agli occhi dell’opinione pubblica e della politica nostrana una problematica concreta e reale che tratta come cittadini di serie b una moltitudine di persone che dal proprio Stato pretendono ciò che è naturale avere. Il modo scelto per attirare l’attenzione è quello di puntare sull’ironia e sulla provocazione. Nel corteo, quindi, si troveranno parrucche, trucchi, paillettes, tacchi altissimi. L’ambiguità regna sovrana. Ma è un gioco cui prende parte – divertita – la Città, che accompagna in festa e’ ricchiun’ e e’ femmnell’.
Ma forse qualcosa si muove a Roma: prima le dichiarazioni di qualche tempo fa del nuovo Pontefice sul giudizio ai gay, poi le istanze sostenute da M5S, SEL, Rifondazione, ed in parte caldeggiate da Renzi. Ma è di oggi la notizia che fa più scalpore: Francesca Pascale si tessera all’Arcigay e Berlusconi pubblicamente afferma di sostenere la causa dei diritti civili. Solo pubblicità? Propaganda speculativa? Nuovo fumo negli occhi per nascondere le oscenità dei Palazzi e la preoccupante crisi economica? Chissà. La speranza, e la necessità, del cambiamento restano.
Il link con tute le foto della manifestazione:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.511815465586472.1073741827.511625642272121&type=3
[Photo: Joseph Briska]