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Presentato in anteprima “Viva la libertà” – due volte Toni Servillo per una riflessione sul potere (e su come può essere vissuto)

E’ in un momento di grande fervore politico e sociale che, l’11 febbraio, è stato presentato in anteprima il film di Roberto Andò “Viva la libertà”, nelle sale dal 14 febbraio.

Nel più che attuale scenario della campagna elettorale, protagonista è il leader dell’opposizione Enrico Oliveri (Toni Servillo), che vede incrinarsi in modo compromettente la sua posizione: contestato duramente, in vertiginoso calo nei sondaggi, non più in grado di fornire risposte con voce chiara e sicura, entra in una crisi che è sia politica che personale. Abbandona tutto, da un momento all’altro; senza farlo sapere a nessuno, nemmeno alla moglie Anna (Michela Cescon) o alla sua ‘eminenza grigia’ Andrea Bottini (Valerio Mastrandrea), fugge in Francia da una donna amata in gioventù, per cercare di ‘guarire’, ma soprattutto per ritrovarsi. La sua fuga, celata con una presunto malessere, lascia un vuoto di potere che va al più presto colmato. Ma da un momento all’altro il segretario ritorna. È cambiato: sorridente, ironico, pungente, sicuro di ciò che dice, fuori dagli schemi, appassionato. In realtà, non è lui;  è il fratello gemello di Oliveri, Giovanni Ernani, un originale ed estroso filosofo affetto da depressione bipolare, che si presta ad interpretare il ruolo del segretario, ma lo fa a modo suo. E con risultati sorprendenti.

Una grande doppia interpretazione di Toni Servillo riesce a dare vita ai due caratteri principali del film, in cui, attraverso il consenso ottenuto da Ernani, si pone in evidenza la necessità di una politica attuata con passione, portata avanti con entusiasmo e dedizione, piuttosto che incentrata sulla conservazione di un labile equilibrio in cui ognuno ha il proprio tornaconto; con le parole del regista, “è un film dal quale ci si aspetta che susciti speranza” . Aggiunge Angelo Pasquini, con cui Andò ha realizzato la sceneggiatura: “il film è stato realizzato mantenendo una chiave di leggerezza e commedia, ma volendo anche riempire un vuoto di riflessione cinematografica sulla politica”.

Assolutamente consigliato!

 

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