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L’Azerbaigian a Napoli tra cooperazione e ricordo di Khojaly

Remember KhojalyNapoli guarda all’estero e lontano, con volontà di reinventarsi  e riproporsi in un’ottica e in un orizzonte internazionale. Questo è chiaro dagli eventi culturali, scientifici ed economici, di diversa dimensione, che la città ha ospitato negli ultimi anni a partire dal World Urban Forum e che culmineranno con le Universiadi 2019.

Questa volontà di essere città di spessore internazionale è evidente anche dalla continua presenza di personalità di spessore e, in questo senso, deve essere vista la visita ufficiale a Napoli dell’Ambasciatore S.E. Mammad Ahmadzada a capo della delegazione della Repubblica dell’Azerbaigian, organizzata dall’Associazione Napoli-Baku e avvenuta martedì 28 febbraio. Un incontro importante, con l’amministrazione locale (tra cui il Sindaco De Magistris), che ha seguito due traiettorie ben precise: in primo luogo la presentazione del Paese per scambi economici e commerciali tra Napoli e Campania con l’Azerbaijan, in presenza di un cospicuo numero di imprenditori; quindi la cooperazione culturale e scientifica, altrettanto importante e preziosa. Non si dimentichi infatti dell’Università di Napoli “L’Orientale” che appare partner ideale culturale tra Napoli e Baku, città gemellate da lunga data. E il Rettore Elda Morlicchio non ha voluto far mancare la presenza dell’ateneo inviando come suo delegato il Prof. Bruno Genito, Ordinario di Archeologia e storia dell’arte dell’Asia Centrale.

L’incontro istituzionale ha, quindi, lasciato spazio alla riflessione storica con la proiezione del video-documento Remember Khojaly, dedicato a uno degli episodi più bui degli ultimi decenni del XX secolo: il massacro di civili di etnia azerbaigiana proveniente dalla cittadina di Khojaly il 25-26 febbraio 19922, durante la guerra del Nagorno-Karabakh tra Azerbaigian e Armenia.

Si tratta di un evento storico duro, entrato nell’immaginario collettivo del Paese, ma ancora poco noto in Europa. Al massacro (o tragedia) di Kholajy sono dedicate numerosi documentari e film come Xoca (2012) di Vahid Mustafayev o, in parte, Dolu (2012) di Elkhan Jafarov, ma anche opere musicali e sinfonie, quali il brano Crying Earth di Aziza Mustafa Zadeh, tratto dal secondo album dell’artista (Always, 1993).

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