Bisogna dare atto alla Mustang Entertainment (collana Il Grande Cinema) di aver reso un notevole servigio alla comunità cinefila realizzando il dvd de Le Quattro Giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy (distribuzione CG Home Video, € 12,99), dato che l’ultima edizione home video di cui abbiamo memoria era un vecchio vhs datato anni ’90.
É già tanto perché negli ultimi venti anni il capolavoro resistenziale del regista sardo ma napoletano d’adozione, a parte un paio di passaggi televisivi spesso in orari improbabili, era rimasto ai margini del mercato dell’home video. É già tanto anche se l’edizione è piuttosto ordinaria e si limita ad un riversamento pulito da buoni materiali visivi e sonori di partenza nonostante i 50 anni e passa trascorsi dalla realizzazione; il buon lavoro di ottimizzazione digitale rende giustizia alla fotografia cinegiornalistica del maestro Marcello Gatti (non a caso pochi anni dopo Gillo Pontecorvo lo sceglierà per la fotografia di un altro celebre film “resistenziale”, La battaglia di Algeri), i fenomeni digitali residui sono pochi e solo su schermi grandi si avverte qualche movimento ‘scattoso’ delle immagini; la resa della colonna sonora di Carlo Rustichelli è buona, nella filologica conservazione del mono.
Sorprende invece la scarsità di contributi extra e materiali di accompagnamento: il film di Loy avrebbe meritato sicuramente di più di un cinegiornale Luce di pochi minuti con immagini della première e alcune sequenze dal film; trattandosi di un’opera complessa da inquadrare negli anni del post-Neoralismo e tra i non molti esempi di melodramma storico corale del nostro cinema, avrebbero sicuramente giovato degli approfondimenti (a partire dai contributi alla sceneggiatura di penne del calibro di Carlo Bernari e Vasco Pratolini), testimonianze (alcuni dei non attori presenti nel film, come il bambino che interpretava lo scugnizzo di guerra Gennarino Capiozzo, sono ancora vivi), ritorni on location per sottolineare alcuni strategici spostamenti rispetto ai luoghi originari degli eventi di quei convulsi giorni di fine settembre 1943 (lo Stadio “Vestuti” di Salerno al posto del “Collana” al Vomero, l’ingresso dell’Accademia di Belle Arti al posto dell’Università “Federico II”), quando il popolo napoletano scacciò, dopo quattro giorni di guerriglia urbana costati la vita a molti civili e militari tra italiani e tedeschi, l’esercito nazista in ritirata dopo lo sbarco alleato prima ancora che questi giungessero in città. Sarebbero stati utili anche un’introduzione critica e qualche altro materiale d’archivio. Confidiamo in un’edizione futura più succulenta da questo punto di vista.
Per il resto, può sembrare perfino superfluo soffermarsi sull’importanza storico-artistica del film di Loy: un impianto corale dall’afflato giustamente epico, che immette i flussi delle singole vicende individuali nella corrente della Storia, mette in primo piano l’eroismo talvolta inconsapevole dei napoletani che spesso si esprime anche nelle forme della loro peculiare ironia (si ricordi la sequenza del vicolo in cui gli abitanti ostacolano il passaggio della Wermacht subissandola con una pioggia di masserizie), ricorre a un cast all-star (Gian Maria Volonté, Lea Massari, Regina Bianchi, Jean Sorel, Pupella Maggio, Aldo Giuffré) perfettamente integrato nella folla di figuranti e comparse reclutati sul posto e spesso tra chi realmente aveva partecipato agli eventi.
Scheda film: http://www.cghv.it/film-dvd/Le-quattro-giornate-di-Napoli/f21104