La tregua (1997), tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore-reduce Primo Levi, è il film-testamento, per forza di cose, di Francesco Rosi, il grande regista partenopeo, tra i massimi del cinema italiano e mondiale, scomparso a 92 anni lo scorso 10 gennaio. Per forza di cose perché, negli ultimi 17 anni di vita, se si eccettua la regia teatrale di Napoli milionaria (2004) al Mercadante di Napoli con il genero Luca De Filippo (marito della figlia Carolina), Francesco Rosi non era più riuscito a dirigere film, nonostante fosse ancora in discreta forma fisica e straordinariamente lucido.
Disponibile da qualche tempo grazie a CG Home Video che ha rimesso meritoriamente in circolazione (tra distribuzione propria e per conto terzi) molte delle opere del maestro finite fuori catalogo o mai distribuite (Le mani sulla città, Salvatore Giuliano, La sfida, C’era una volta, Cristo si è fermato a Eboli, Tre fratelli), La tregua è un’opera di grande professionalità cinematografica cui difetta però – paradossalmente, come fu messo in rilievo da molta critica all’uscita del film nelle sale – proprio la “zampata” autoriale, risultando alla fine una messa in scena fedele ma opaca dell’odissea del protagonista Primo-John Turturro per tornare a Torino dopo la liberazione da Auschwitz, attraversando l’Europa devastata e straziata del 1945; nonostante il collaudato mestiere di Rosi, la livida fotografia del maestro Pasqualino De Santis, il puntuale montaggio di Ruggero Mastroianni (entrambi all’ultimo film, e alla loro memoria il film è giustamente dedicato), alcuni momenti memorabili come il folgorante inizio in medias res nell’inferno della battaglia tra russi e nazisti (che richiama alla mente alcune delle più sanguigne sequenze del migliore Rosi bellico di Uomini contro), si ha la sensazione che il film non decolli mai, penalizzato anche da alcune forzature di cast in senso troppo bozzettistico (vedi i ruoli di Ghini e Bisio) e da un ritmo forse troppo rapsodico per conciliarsi con lo spirito in fondo picaresco di ritorno alla vita e alla libertà che emergeva dalle pagine dello scrittore torinese.
Edizione a disco singolo priva di contributi extra, ottima la qualità del riversamento, non di rilievo i fenomeni digitali (euro 9,99).
Scheda film: http://www.cghv.it/film-dvd/La-tregua/f20885