Richard Galliano ha dimostrato al mondo come fare jazz con la fisarmonica.
Ispirato da sincera ammirazione per l’amico Astor Piazzolla, Galliano è riuscito a rivitalizzare una tradizione che si pensava non avrebbe mai incontrato innovatori, rivoluzionando concezioni ritmiche e armonie di questo straordinario strumento.
Universalmente riconosciuto come solista d’eccezione, Galliano è sempre alla ricerca di nuove esperienze musicali.
In lui convivono un grande lirismo, come nelle balads di “Love Day”, con Gonzalo Rubalcaba, Charlie Haden e Mino Cinelu, e un personalissimo “French Touch” che emerge, ad esempio, nel bellissimo progetto “From Billie Holiday To Edith Piaf”, in compagnia di Wynton Marsalis.
Al Foster, Juliette Greco, Charles Aznavour, Aldo Romano, Ron Carter, Chet Baker, Enrico Rava, Paolo Fresu, Miroslav Vitouš, Trilok Gurtu, Jan Garbarek, Gary Burton, Michel Petrucciani, Michel Portal, Eddie Louiss e Toots Thielemanssono solo alcuni dei tanti altri grandi artisti con cui ha collaborato.
Richard Galliano ritorna al Pomigliano Jazz dopo la felice esperienza vissuta alla XVI edizione del Festival.
Allora fu protagonista di un concerto esclusivo, fra tango e tradizione partenopea, con l’Orchestra Napoletana di Jazzdiretta da Mario Raja, ospite Raiz, nello splendido scenario delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile.
La seicentesca Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova, una delle più prestigiose del centro storico di Napoli, promette di ispirare un altro indimenticabile concerto.
Umanista, Antropologo autodidatta, Artemagnetizzato,Vinilista, Disck Jockey, Bartender, BAR-JAY MAX!M (il suo alter-ego, miscelatore di Dischi e Cocktails) aspirante Improattore e Visionario cinematografico. Hobbies: Provocatore di neuroni pigri. casalingo, scrutatore di disumani e ludolinguistica. Nato (quasi per miracolo) Stabiese, nel cosidetto centro delle corna del bue del Golfo di Napoli, (Castellammare di Stabia) sotto il segno del Toro ( precisamente alle 9 di mattina del 28 aprile 1976), dove cresce e pasce fino al 1995. Curioso cronico, viaggiatore a piedi, in treno, in auto, in aereo e bici, ma soprattutto con la mente e lo spirito. Fin dall'infanzia affascinato dall'alchimia di cose materiali ed immateriali, naturale predisposizione per le mescolanze, in adolescenza confluiscono in 2 arti che lo accompagneranno per piú di un ventennio, sia dietro i banconi di bar sia dietro ad una consolle, in giro per lo stivale prima e per il mondo poi, da un punto di vista privilegiato. Sceglie questo percorso, per confrontarsi con culture, tradizioni e linguaggi, con i fari della curiosità e dell'immedesimazione sempre accesi. Ma nonostante la predisposizione all'integrazione, mantiene volutamente l'accento e la gestualità da napoletano ed i valori della Terra d'origine, anche quando parla in inglese,tedesco e spagnolo, per evolversi, come ama autodefinirsi, " globetrotter con licenza da esportatore di NAPOLETANITÁ ". Ideatore del laboratorio multiartistico sulla Napoletanità " Anapologismi " . max.mariano@email.it